Assemblea ordinaria, Ancona, 27 febbraio 1999
Relazione del Presidente

1 La nuova sede e l'assetto organizzativo

Dal punto di vista organizzativo, il primo risultato notevole dell'anno trascorso è costituito dalla sede dell'Associazione. In data 21 dicembre 1998, in concomitanza con lo spostamento della sede della Facoltà di Economia di Ancona nella ex caserma Villarey, abbiamo siglato un protocollo di intesa con l'Università di Ancona di durata triennale, rinnovabile tacitamente.

L’art.1 prevede che: "L'Università e l'Associazione 'Alessandro Bartola' concordano nell'indicare nel Dipartimento di Economia la sede nella quale si possono realizzare gli obiettivi comuni di organizzazione e promozione dell'attività scientifica inerente le discipline relative all'economia e alla politica per lo sviluppo dell'agricoltura, del settore agro-alimentare e dei sistemi rurali e territoriali, con particolare riferimento alla regione Marche".

L’art.2 aggiunge: "Il Dipartimento e l'Associazione determinano annualmente un programma di attività comuni per la realizzazione di iniziative di approfondimento scientifico (Convegni, Seminari, ecc.), la divulgazione dei risultati delle ricerche attraverso pubblicazioni scientifiche e strumenti telematici. Nell'ambito del programma annuale è prevista la reciproca messa a disposizione dei servizi di documentazione e il contributo dell'Associazione nell'attività di supporto all'attività didattica e di ricerca del Dipartimento. Nei limiti delle risorse a sua disposizione, l'Associazione potrà finanziare borse di studio e premi di laurea o di ricerca da godersi nell'ambito del Dipartimento. Nel programma annuale saranno definiti i reciprochi impegni di comune interesse".

Nell'ambito dello stesso protocollo di intesa, l’Università, e per essa il Dipartimento di Economia, ha messo a disposizione della Associazione il locale nel quale è stata allocata la sede dell'Associazione. (art.4)

La collocazione della sede dell'Associazione Bartola nell'ambito universitario da un lato va considerata come il più significativo riconoscimento del ruolo che, sia pure in poco tempo, l'Associazione ha saputo svolgere nel campo della ricerca, della divulgazione scientifica e dell'animazione del dibattito a livello regionale e nazionale. In questa sede, a nome del Consiglio Direttivo e dell'intera Associazione, desidero ribadire la nostra profonda gratitudine al Rettore dell'Università di Ancona, al Preside della Facoltà di Economia ed al Direttore del Dipartimento di Economia.

Contemporaneamente, la nostra collocazione in ambito universitario deve rappresentare per noi un impegno alla collaborazione con le istituzioni accademiche nella definizione di programmi comuni ed alla qualificazione scientifica della nostra attività. Già abbiamo svolto delle iniziative in collaborazione con l'Università di Macerata, abbiamo dei collegamenti con quella di Urbino. Intendiamo stabilirne anche con quella di Camerino. In particolare poi intendiamo estendere i nostri rapporti nell'Università di Ancona, in particolare con la Facoltà di Agraria.

 

La sede dell'Associazione è stata quasi completamente arredata prevedendo due posti di lavoro fissi. Il mobilio è stato acquistato ad un prezzo forfettario assolutamente conveniente dalla disciolta Agridelta, l'istituto di ricerche economico-agrarie fondato negli anni Ottanta da alcuni giovani ricercatori, cresciuti alla scuola del prof. Alessandro Bartola. Ovviamente diversi sono gli obiettivi dell'Associazione Bartola rispetto a quella organizzazione, ma fa piacere sia stata possibile questa sia pure simbolica continuità. Quella piccola ma significativa fucina i giovani ricercatori che è stata l'Agridelta è da ricordare anch'essa come una delle basi fondative sulle quali si è retta la possibilità concreta di istituire l'Associazione "Bartola". Non è un caso che dall'esperienza e dalla guida dell'Agridelta provenga il direttore dell'Associazione, dott. Andrea Arzeni, al cui impegno ed alla cui competenza sono dovuti tanti dei risultati che oggi presentiamo.

 

Dal mese di ottobre poi, l'Associazione si è dotata anche di un servizio di segreteria più sistematico. Esso ha avuto modo di essere messa alla prova nel trasloco dal vecchio recapito e nell'avvio della sede e nella organizzazione delle due giornate di studio di Jesi sulla Cooperazione in agricoltura (27 novembre - 11 dicembre 1998). In particolare nel periodo ottobre-dicembre 1998 è stata attivata una collaborazione part-time e occasionale con Francesca Strologo, che ha dimostrato di avere ottime doti per reggere tutti i compiti inerenti la gestione corrente della segreteria e della contabilità. A lei è stato proposto di continuare la collaborazione passando dal part-time al tempo pieno. Il contratto per una collaborazione coordinata e continuativa è in corso di definizione. Nello stesso periodo Ottobre-Dicembre si è resa necessaria anche la collaborazione della dott.ssa Lizelotte Andersson per le attività organizzative e di editing delle giornate di studio. Sulla sua collaborazione con l’Associazione è utile poter contare anche in futuro.

 

La sede e la segreteria si stanno rapidamente organizzando. Da tempo l’Associazione è in condizione di rispondere a tutte le esigenze informative relativamente all’attività ed ai servizi resi. Gli archivi, le pubblicazione e gli altri servizi sono a disposizione di tutti i soci. Essi sono invitati a frequentare la sede e ad utilizzarla pienamente. Inoltre sono in corso o in programma alcuni adeguamenti organizzativi. Quello innanzitutto di predisporre un indirizzario completo e continuamente aggiornato. Una particolare attenzione sarà riservata agli associati lontani dalle Marche. Per essi stiamo predisponendo un servizio di informazione via E-Mail che li aggiorni in tempo reale sulle iniziative in programma, ne solleciti la partecipazione e ne raccolga i suggerimenti.

 

Un’altra fondamentale novità organizzativa riguarda l’affidamento della tenuta della contabilità nel corso del 1998 allo studio del commercialista dott. Ferdinando Franguelli, socio dell’Associazione e presidente del Collegio dei revisori dei conti. Questa scelta è stata assunta a garanzia della più corretta gestione e della massima trasparenza. Essa consentirà all’Associazione di operare per progetti con riferimento alle sue principali attività attribuendo responsabilità precise per ciascun progetto, accompagnate dalla necessaria disponibilità finanziaria in relazione alle spese da sostenere e fissando in particolare per le collaborazioni mansioni e compensi.

 

Nel 1998 dunque il quadro organizzativo dell’Associazione è stato significativamente assestato. Manca ancora la soluzione ad alcune importanti questioni. La prima concerne la necessità di dotarsi di un Regolamento interno. Su numerose questioni da regolamentare, il Consiglio Direttivo, sollecitato dalle scadenze, ha assunto in passato decisioni e orientamenti. Adesso queste vanno ordinate e la materia va resa organica. Le questioni più importanti sono le seguenti: a) come si distribuiscono i compiti e le responsabilità; b) come si individuano i collaboratori; c) come si definiscono le mansioni e si fissano i compensi. Si tratta anche di valutare l’opportunità di costituire un comitato scientifico e comunque di fissare le responsabilità scientifiche per i singoli progetti.

 

Un cenno infine alla nostra base associativa: oggi l’Associazione "Alessandro Bartola" conta 73 soci dei quali 58 sono persone singole e 15 sono istituzioni, imprese, enti. Tra i soci singoli si annoverano 16 dirigenti e funzionari pubblici, 17 laureati con tesi e successive ricerche in economia e politica agraria, 20 docenti universitari (di questi 16 sono non marchigiani, tra di essi 3 sono presidi di Facoltà di Economia o di Agraria). Ma in generale, per gli incarichi pubblici o professionali ricoperti, compresa la rappresentanza nelle istituzioni pubbliche, tutti i soci si caratterizzano per una elevato livello di esperienza e per un profondo interesse ai problemi dello sviluppo rurale e dell'agricoltura. Una base sociale particolarmente qualificata, dunque, che possiamo allargare tenendo le porte aperte ed estendendo l’invito ad associarsi a chiunque (persona, istituzione, associazione, ente, impresa) condivida lo statuto e gli obiettivi. Soprattutto l’invito è rivolto agli imprenditori agricoli sia singolarmente che tramite le organizzazioni che li rappresentano.

 

Per quanto infine riguarda il bilancio, il consuntivo dimostra la copertura dei costi di tutte le attività svolte nell'anno 1998 (salvo una piccola perdita di 200 mila lire circa già riassorbita nel mese di gennaio). Per l'anno in corso, anche alla luce dell'implementazione dell'attività che verrà presentata nel seguito di questa relazione, si prevede una sostanziale crescita sia delle poste del conto economico che di quelle dello Stato patrimoniale.

2 Attività svolta nel corso del 1998 e programma per il 1999

Un riepilogo sintetico delle principali iniziative finora realizzate dall’Associazione "Alessandro Bartola" è raccolto in cartella. Quel documento, che intendiamo completare con riferimento alle nostre pubblicazioni e a tutte le attività svolte e tenere sistematicamente aggiornato, testimonia la vitalità dell’Associazione. Esso costituisce il nostro biglietto da visita. Rinviando ad esso per i dettagli, questa parte della relazione si pone il compito di integrarlo presentando anche le attività in corso che non hanno ancora prodotto risultati esterni. Nella cartella è contenuto anche un secondo documento nel quale sono indicate le iniziative esterne che intenderemmo programmare per il 1999. Naturalmente alcune di esse sono già definite in dettaglio, altre verranno precisate nei tempi e nei contenuti. Si tratta peraltro di un elenco da aggiornare sia in relazione alle risorse a disposizione, che tenendo conto della nostra intenzione di attivarci anche in relazione agli avvenimenti, alle sollecitazioni degli associati, alle scadenze istituzionali.

Ricerche

Ricordavamo nella relazione all’Assemblea dell’anno scorso come la denominazione per esteso: Associazione "Alessandro Bartola" - Studi e ricerche di economia e di politica agraria richiama la sua vocazione alla ricerca. Naturalmente in questo ambito si iscrive non solo la ricerca originale svolta dall’Associazione in nome proprio o stimolata dalla sua iniziativa, ma anche l’attività di divulgazione dei risultati della ricerca svolta dai nostri associati o anche da altri. D’altra parte, per l’avvio di una vera e propria attività di ricerca era necessario che il nostro ruolo scientifico, come Associazione, fosse diffusamente riconosciuto. Già l’anno scorso, comunque, sono state svolte alcune ricerche (ancora relativamente di piccole dimensioni in termini di impegno e finanziari), ma soprattutto l’Associazione ha preso l’iniziativa di presentare progetti di ricerca da svolgere nel quadro dei programmi di ricerca scientifica comunitari, nazionali e regionali. Questa attività sta dando i propri frutti. L’Associazione è stata iscritta presso l’Anagrafe Nazionale delle Ricerche e ha già avuto approvato un proprio progetto di ricerca da parte del Ministero delle Politiche Agricole volto all’analisi della spesa nazionale per la pesca. Altri contatti sono in corso con le istituzioni regionali (Regione Marche e ASSAM), così è in atto l'attività preparatoria per lo svolgimento di ricerche i cui committenti sono istituzioni locali, singole organizzazioni agricole, imprese. Contatti sono anche in corso a livello internazionale per la presentazione di progetti di ricerca a livello europeo.

Abbiamo buoni motivi di ritenere che nell'anno 1999 ci sarà un consistente incremento dell'attività di ricerca svolta o stimolata dall'Associazione.

Pubblicazioni

Nel corso del 1998 l’Associazione ha definito le linee guida della sua attività editoriale. In particolare il Consiglio Direttivo ha definito le sue linee editoriali sulla base di tre collane di pubblicazioni. La collana Ricerche è destinata a raccogliere i lavori di maggiore impegno collocandosi in una posizione di continuità rispetto alle due prime pubblicazioni del 1998: Spesa pubblica e agricoltura e L’agricoltura delle Marche alle soglie del 2000. In questa collana, è stato recentemente pubblicato il volume del COGECA: Lo sviluppo delle cooperative agricole nell'Unione Europea. Temi e tendenze alla vigilia del XXI secolo, presentato recentemente a Jesi nel corso delle giornate di studio sulla cooperazione in agricoltura. Questa collana è destinata a raccogliere un prossimo volume su: Nuove frontiere della cooperazione agro-alimentare, con i contributi portati dai vari relatori alle due recenti giornate in materia a Jesi. Altri lavori monografici sono in corso di preparazione: in particolare è ad uno stadio avanzato uno studio sulla politica della spesa dell'Aima. La collana è destinata inoltre a raccogliere le ricerche prodotte e presentate nelle prossime principali iniziative esterne.

La seconda collana Quaderni è destinata a raccogliere pubblicazioni finalizzate a fornire informazione a supporto all’economia ed alla politica agraria a livello regionale. Il primo volume della collana: A.Arzeni, M.Cardinali, I servizi per lo sviluppo dell’agricoltura nelle Marche, è praticamente pronto. Esso sarà pubblicato in concomitanza con una iniziativa sul tema che è in calendario. Per la ricerca in parola e per l'iniziativa di presentazione dei suoi risultati all'esterno, l'Assessorato all'Agricoltura della Regione Marche ha assicurato il proprio sostegno. Altri contatti sono stati stabiliti con le organizzazioni di categoria interessate. Un altro studio pressoché terminato di Roberto Giorgi, Il caso G.A.I.A. Analisi economico-finanziaria di una cooperativa di conduzione associata dei terreni, potrebbe essere a breve pubblicato in questa collana

 

La terza collana Appunti comprende pubblicazioni volte a divulgare documenti di particolare rilievo o brevi studi sui quali è interessante sollecitare tempestivamente il dibattito. Nel corso del 1998 sono usciti 4 numeri: 1) Agenda 2000: proposte della Commissione, 2) il Summary in italiano del Rapporto Buckwell, 3) Agenda 2000 and beyond presentato dallo stesso Buckwell a Firenze il 12 giugno all’iniziativa che abbiamo organizzato con la Società Italiana di Economia Agraria (SIDEA) e l’Accademia dei Georgofili, 4) Esposti-Sotte: Aree rurali, società rurali e occupazione. Altri numeri della collana Appunti saranno dedicati ad accompagnare le iniziative seminariali e convegnistiche in programma oppure ad anticipare i risultati di ricerche svolte e per le quali si intende attivare il dibattito prima di una pubblicazione in sedi maggiormente impegnative.

Il problema principale, relativo alle nostre pubblicazioni, riguarda la loro distribuzione. Esso è stato parzialmente affrontato per gli Appunti. Per essi è stata concessa la possibilità di scaricarli via Internet. Questa opportunità è stata ampiamente sfruttata specie in ambito universitario e ha consentito di far conoscere l’Associazione a livello nazionale. Ma il problema può essere risolto solo con un distributore nazionale. A tal fine abbiamo preso contatti con Edagricole, che, almeno a parole, si è detta interessata, ma a tutt’oggi non ci ha ancora risposto. Il problema verrà ripreso in previsione della prossima pubblicazione nella collana Ricerche.

 

Infine si è posto a più riprese il problema di realizzare un Bollettino dell'Associazione "Alessandro Bartola" finalizzato a tenere periodicamente i contatti con la nostra base associativa e con gli altri soggetti interessati. Il tema è all'ordine del giorno anche se non vanno nascoste le difficoltà, specie di tipo organizzativo. La soluzione può ovviamente essere semplificata diffondendo un bollettino ad una mailing list attraverso la rete Internet.

Convegni e seminari

L'attività seminariale dell'Associazione Bartola nel 1998 ha riguardato tre tipi di iniziative. Nella primavera dell'anno scorso essa è consistita in quattro Seminari organizzati in collaborazione con il Dipartimento di Economia: 1) Prof. Adrian Civici: Agricoltura albanese, 2) Prof. Franco Sotte: Agenda 2000, 3) Dott. Roberto Esposti: Progresso tecnico e agricoltura italiana; 4) Dott. Andrea Arzeni e Roberto Giorgi: La cooperazione agro-alimentare nelle Marche. Successivamente, il 12 giugno 1998, l'Associazione ha organizzato a Firenze, con la SIDEA e l'Accademia dei Georgofili, la citata giornata di studio su Agenda 2000. Questo appuntamento ha rappresentato la prima nostra iniziativa esterna alle Marche ed un riconoscimento autorevole dell'Associazione Bartola a livello nazionale. Infine, tra novembre e dicembre, in collaborazione con il Dipartimento di Economia e la Fondazione Colocci di Jesi e con il sostegno di Banca delle Marche, Cooperlat, Copop e Moncaro Terre Cortesi, si sono svolte le due giornate di studio sulla Cooperazione agro-alimentare, nel corso delle quali abbiamo avuto ospiti i maggiori esperti in materia a livello nazionale ed europeo, nonché i dirigenti nazionali del movimento cooperativo.

Il programma di massima per il 1999 è allegato in cartella. In esso viene presentato un panorama di iniziative che rappresenta l’impegno per una consistente implementazione dell'attività seminariale. Alle iniziative in calendario si aggiungono i seminari del Centro Nord-Sud del quale parleremo più avanti.

Il tema dello sviluppo rurale verrà affrontato nell'iniziativa che stiamo concordando con il Comune di Osimo su Agricoltura e sviluppo locale. Temi aperti a livello locale e prospettive di medio-lungo periodo. Un'altra iniziativa è in programma sul tema dell'Iniziativa comunitaria Leader nelle Marche". Infine è in agenda una iniziativa di presentazione in provincia di Macerata (Treia?) dei risultati della ricerca Occupazione e aree rurali. I casi di Pesaro e Macerata (Quaderni, n.4) ed un convegno (forse a Fano) su "Aree rurali, società rurali e occupazione".

Le tematiche di attualità della riforma della PAC saranno svolte nel previsto seminario su Agenda 2000 da programmare appena saranno noti i contenuti definitivi dei regolamenti attuativi attualmente in discussione e si sarà sviluppata su di essi una analisi delle relative implicazioni.

L'analisi delle politiche sarà sviluppata nei due seminari autunnali sulla spesa pubblica per l'agricoltura delle Regioni italiane e per il settore pesca in Italia. Sempre con riferimento ai temi dell'analisi delle finalità e della razionalità delle politiche sarà dedicato l'appuntamento sulla Nuova programmazione previsto per giugno nel quale si intende anche fare il punto sulla programmazione negoziata nelle Marche.

Ai temi della qualità dello sviluppo saranno dedicati gli appuntamenti autunnali sul rapporto agricoltura-ambiente nelle aree ad alto valore ambientale, sulla montagna e le sue risorse (Carta di Fonte Avellana e forestazione) e sulle biotecnologie.

L'appuntamento sulla riforma delle statistiche agricole è programmato in relazione all'approssimarsi del censimento 2000 sull'agricoltura, alla riorganizzazione complessiva del sistema nazionale delle statistiche agricole e nel quadro delle nuove opportunità informatiche di interrogazione e gestione dei dati.

Infine è in programma l'iniziativa Immagini della terra che si svolgerà al Lazzaretto di Ancona, organizzata, per ora, assieme al Comune di Ancona Assessorato alle attività culturali, al Lions Club di Ancona e al Parco del Conero. Si tratta di una iniziativa nella quale saranno raccolte una mostra fotografica, una selezione di video ed una raccolta di poesie (già selezionate per l'Associazione Bartola dal prof. Ostelio Recanatini) aventi per tema il rapporto con la terra nelle Marche. Nell'ambito di quell'iniziativa, l'Associazione è anche impegnata nell'organizzazione di tre incontri tematici per i quali sono stati già individuati i relatori: Terra e parchi, Terra e sviluppo regionale, Terra e alimentazione.

Sito Internet

Nel corso del 1998, ospite del sito web del Dipartimento di Economia, è stato attivato il servizio Internet dell’Associazione: www.econ.unian.it/ass-bartola. Si tratta di un servizio ancora da completare ma che ha già avuto un buon riconoscimento esterno: dalla sua piena attivazione (ottobre 1998) ad oggi esso è stato visitato più di 300 volte. Il sito oggi consente di ottenere informazioni sull’Associazione e le sue attività, di stampare alcune nostre pubblicazioni e di scaricare i file di importanti documenti sulla politica agricola. Molto apprezzata è stata la diffusione dell’intero Rapporto Buckwell: attraverso quel servizio l’Associazione è stata conosciuta in Italia da molte persone interessate alla politica agricola, come testimoniato da alcune relazioni presentate nell’occasione dell’ultimo congresso annuale della Società Italiana di Economia Agraria dedicato alla riforma della PAC. Il sito presenta anche caratteri di originalità e freschezza nella sua parte dedicata ai link (che va migliorata), alle immagini fotografiche dell’agricoltura delle Marche, gentilmente messe a nostra disposizione dal prof. Pierpaolo Roggero della Facoltà di Agraria ed alle vignette a tema agricolo.

Il programma per il futuro prevede l’attivazione di alcuni nuovi servizi. In particolare è in corso di realizzazione una serie di pagine (corredate da sintesi statistiche e rappresentazioni grafiche) volte a presentare gli aspetti salienti dell’agricoltura e dell’agro-alimentare delle Marche. In quest’ambito è allo studio la possibilità di offrire una serie di carte tematiche sull’agricoltura delle Marche.

Un secondo servizio che intendiamo offrire consiste in un punto informativo relativo ai principali aspetti inerenti la professione agricola (fiscale, contributivo, normativo, ecc.) in collaborazione con le organizzazioni agricole, gli ordini professionali, le istituzioni preposte alla fornitura di servizi. Base costitutiva di questo servizio sarà comunque la collaborazione dei nostri associati direttamente impegnati nel mondo delle professioni o nelle istituzioni comunitarie, nazionali, regionali.

 

Il sito Internet offre infine anche la possibilità di dare vita a dei forum telematici su argomenti di particolare interesse e attualità.

Il Centro Nord-Sud

Nel corso del 1998 è stato istituito il Centro Nord-Sud – Centro studi e documentazione sullo sviluppo dei popoli. Frutto di una collaborazione dell’Associazione Bartola con il Centro Volontari Marchigiani (CVM) e con la Regione Marche, il Centro Nord-Sud beneficia di un finanziamento per tre anni dell'Unione Europea, Direzione Generale VIII e di un co-finanziamanto della Regione Marche. Esso ha ricevuto inoltre del sostegno dell’Università di Ancona che, tra l’altro, ha messo a disposizione i locali per la sede in via Palestro 3 (dietro il Rettorato) ed in particolare della Facoltà di Economia dove si svolgono le attività didattiche.

Il Centro è in piena attività essendosi costituito il Comitato di Gestione presieduto dal dott. Carlo Niccoli, presidente del CVM, del quale fanno parte per conto dell'Associazione Bartola il suo presidente (di diritto) e il prof. Ilario Favaretto. Come previsto nel progetto per la realizzazione del Centro, l'Associazione Bartola ha il compito di curare il coordinamento scientifico. A tal fine ha nominato il Comitato scientifico (per il quale hanno offerto la propria disponibilità i proff. Eros Moretti e Luca Papi ai quali va il nostro ringraziamento) e ha messo a disposizione il dott. Roberto Giorgi, il quale sta svolgendo con competenza e passione il difficile ruolo di coordinatore scientifico dei corsi e degli stage.

L'attività principale del Centro Nord-Sud consiste, oltre che nella gestione del Centro di Documentazione già operativo presso la sua sede, nella realizzazione di un corso di formazione in Economia e Cooperazione allo Sviluppo. Il corso è riconosciuto dalla Regione Marche attraverso la concessione ai partecipanti di un attestato di qualifica professionale in Operatore alle Attività di Cooperazione allo Sviluppo valido a tutti gli effetti di legge. Al corso possono partecipare tre categorie di soggetti: studenti universitari, docenti di scuola media inferiore e superiore, operatori socio-culturali e operatori dello sviluppo. Il corso per complessive 400 ore è iniziato il 18 febbraio con una lezione introduttiva tenuta dal Prof. Stefano Zamagni. All’iniziativa hanno presenziato portando il proprio sostegno il dott. Marco Bellardi per la Regione Marche e il Rettore dell'Università di Ancona, prof. Marco Pacetti. Il programma analitico dei corsi, che sono aperti alla partecipazione degli esterni, è consegnato nella cartella. Ulteriori informazioni possono essere richieste al dott. Giorgi e, tra pochi giorni, quando sarà attivato, nel suo sito internet: www.unian.it/html/norsud.

E' ancora prematuro tentare una valutazione di questa esperienza, ma almeno due aspetti vanno considerati fin d'ora molto positivamente. Il primo riguarda il numero notevolissimo di domande raccolte e la elevata qualificazione degli allievi. In tutto sono pervenute 252 domande (tra queste: 60 da operatori del mondo della cooperazione, 42 da docenti nelle scuole medie, 80 da studenti universitari) tanto che il Comitato di Gestione, d'accordo con il Comitato Scientifico e con la Facoltà di Economia, ha deciso di ammettere alle lezioni, oltre ai 60 allievi previsti dal bando, altri 60 uditori (ai quali verrà consegnato un attestato di partecipazione). Il secondo fatto positivo riguarda la vastissima disponibilità incontrata intanto presso i docenti della Facoltà di Economia e poi, più in generale, all'esterno, nell'assumere l'impegno delle docenze.

3 Quali linee guida per l’attività dell’Associazione?

L’Associazione "Alessandro Bartola" svolge oggi la sua seconda Assemblea ordinaria. La prima, tenutasi il 4 aprile del 1998, è stata l'occasione per ricordare i motivi originari che hanno spinto i soci fondatori a dare vita all'Associazione e per fare un bilancio della sua fase di avvio. Essa ha inoltre consentito di eleggere per la prima volta gli organismi dirigenti rinnovandone la struttura e la composizione, rispetto a quanto disposto dall'Atto Costitutivo. Questa Assemblea invece, che conclude un importante anno di consolidamento e rafforzamento, deve anche essere l'occasione per collocare l'Associazione in una prospettiva di lungo termine, e per portare così "a regime" sia l'organizzazione che l'attività. Essa serve anche per precisare ulteriormente il programma delle attività delineato nelle pagine precedenti.

 

Per questa ragione riteniamo che sia utile sollecitare l’Assemblea ad una riflessione a tutto campo che consenta di delineare le linee guida della nostra attività futura. Lo Statuto dichiara che l'Associazione Bartola "ha lo scopo di promuovere e realizzare studi, ricerche, attività scientifiche e culturali nel campo delle materie che interessano l'agricoltura e le sue interrelazioni con il sistema agro-alimentare, il territorio, l’ambiente e lo sviluppo delle comunità locali".

 

Ma cosa implica oggi un impegno del genere? Quali sono le tematiche alle quali dobbiamo dedicare la nostra attenzione? E poi, quali sono i nostri interlocutori con i quali tentare di realizzare un programma comune o comunque con i quali ricercare il massimo coordinamento?

 

La risposta a queste domande è cruciale per utilizzare al meglio le risorse a nostra disposizione e per collocare il programma annuale per il 1999 in un’ottica strategica. Si tratta di questioni di primaria importanza e delicate sulle quali si gioca il futuro della nostra Associazione. Essa infatti non può rischiare di accontentarsi dei suoi successi, pena lo scadimento del proprio ruolo. Né è sufficiente il suo attivismo a giustificarne l’esistenza e la funzione. E solo sulla base di un chiaro disegno strategico dal quale derivare le singole iniziative che essa deve ricercare la conferma delle adesioni e della collaborazione dei soci, deve mirare ad un ampliamento della sua base associativa e deve consolidare il suo ruolo di collegamento tra l’Università e il mondo della ricerca e la società, specie quella regionale delle Marche.

 

Il compito di approfondire la discussione sulle linee guida dell’Associazione è imposto innanzitutto dalle sue origini ideali. Esse sono fondate su una riflessione che risale agli anni Sessanta. Una riflessione alla quale il prof. Alessandro Bartola ha dato un fondamentale contributo e alla quale hanno partecipato attivamente fin da quell’epoca numerosi nostri associati. Essa rilancia oggi il problema di come favorire nelle Marche, così come in altre regioni nel paese, dell'Europa e del mondo, uno sviluppo economico e sociale solido nel tempo, equilibrato sul territorio e nel rapporto tra i settori economici, attento a perseguire nel contempo e compatibilmente tra di essi obiettivi quantitativi e qualitativi democraticamente condivisi. La questione rurale è oggi, con straordinaria attualità anche se in nuovi termini, al centro del problema, come lo è stata storicamente per le radici rurali sulle quali si è appoggiata la straordinaria crescita economica degli ultimi decenni.

 

La maturità dei "distretti industriali" su cui si fonda la nostra economia, in uno scenario di concorrenza internazionale crescente e di elevato dinamismo tecnologico ed organizzativo, espone il futuro della Regione e del paese ad alti rischi (di delocalizzazione, di indebolimento della sua coesione sociale, di perdita di identità). D’altra parte, il polimorfismo delle realtà diffuse di artigianato e piccola impresa, così come il territorio e l’ambiente soffrono per la mancanza di una politica di sviluppo rurale strategica ed integrata. Ed infine, come ormai diversi recenti studi dimostrano, le aree rurali, specie se supportate da politiche adeguate a fondamento territoriale e non settoriale, mostrano una vitalità ed una capacità di sviluppo originale e competitiva per niente inferiore a quella delle aree urbane. Persi in gran parte i caratteri di ruralità ai quali devono il proprio sviluppo, sono semmai proprio le aree urbane che, se perdono i contatti e l’interscambio con quelle rurali contigue, rischiano una gravissima omologazione non solo economica (che si tradurrebbe in perdita di competitività), ma anche sociale e culturale.

 

In questo quadro va giudicata con estrema preoccupazione l’attenzione del tutto marginale o distratta riservata all’agricoltura, che viene così collocata in un quadro settoriale e separato dagli altri problemi dello sviluppo. Una questione riservata a pochi "addetti ai lavori", ai quali chiedere di stilare un capitolo a parte nei programmi di sviluppo.

 

Non è questa la sede per un dibattito sul complesso sulla materia, ma possiamo almeno individuare il campo d’azione per la nostra iniziativa e le tematiche da "mettere in agenda" e sulle quali impegnarci assieme a coloro che intenderanno condividere gli obiettivi di fondo. Le iniziative in programma, che sono state sopra elencate, rappresentano una traduzione in opera delle linee di quella "agenda".

 

E’ evidente che, se i nostri interlocutori non sono soltanto gli "addetti ai lavori" ma la società intera, il campo d’azione deve essere relativamente esteso ed integrato. Ciò investe la definizione di "ruralità" che dobbiamo assumere a riferimento che, nel nostro caso, non solo deve comprendere l’agricoltura e i settori collegati dell’agro-alimentare (come la pesca, l’industria di trasformazione e la distribuzione alimentare), ma anche le attività relative all’uso produttivo e alla valorizzazione del territorio (come la forestazione, l’agriturismo ed il turismo rurale).

Il territorio deve essere al centro della nostra attenzione in tutti i suoi aspetti, specie quella parte del territorio dove sono conservati i più consistenti valori ambientali. Ci riferiamo ovviamente ai parchi e alle aree protette, al paesaggio (che in questa regione è prevalentemente paesaggio agrario), ma anche alla collocazione delle attività produttive, delle infrastrutture e delle residenze nella "Città-Regione" e nel Paese delle mille realtà (e differenziazioni) locali. La montagna infine deve avere nei nostri programmi un’attenzione particolare: è lì che il maggiore patrimonio ambientale convive con i maggiori tassi di invecchiamento e di esodo per cui sono necessarie nuove politiche, a cominciare dalle zone del terremoto.

 

Da questo punto di vista, seppure l’attenzione dell’Associazione Bartola è, per sua natura, concentrata sulle questioni economiche e sociali, è nostro compito farci parte attiva anche nel dibattito culturale sul ruolo dell’agricoltura e delle società rurali sia in chiave storica, perché non si perdano le radici del nostro sentiero evolutivo, ma anche perché il mondo dell’agricoltura e le società rurali siano chiamate a partecipare alla produzione di nuovi valori e di nuovi apporti culturali.

 

Se quelli fin qui delineati sono punti essenziali dell’agenda della nostra Associazione, ci sono infine due temi unificanti che già nell’Assemblea scorsa sono stati centrali: quello dell’impresa agricola e quello del lavoro. In direzione di uno specifico tipo di impresa, la cooperativa, abbiamo già diretto l’impegno e promosso le prime iniziative, anche in relazione alle sollecitazioni che ci sono giunte dalla nostra base associativa. Sempre sollecitati dai nostri associati abbiamo in corso un approfondimento sulle imprese contoterziste. Dobbiamo comunque ancora ampliare lo sforzo continuando a impegnarci per produrre ricerche, attivare il dibattito e fornire servizi.

Il secondo tema, il lavoro, è di quelli in cui più si intrecciano le tematiche dello sviluppo rurale con quelle dello sviluppo regionale complessivo. La nostra attenzione deve essere rivolta in particolare ai giovani, alle donne e agli immigrati. Non solo sono i soggetti sui quali si concentrano le difficoltà nel mercato del lavoro. Essi sono anche fondamentali per realizzare un rapido ringiovanimento e rinnovamento e restituire un futuro all’agricoltura ed alle campagne.

E’ evidente che tanto per l’impresa, che per il lavoro, la questione delle remunerazioni è prioritaria. Nella prospettiva di un graduale smantellamento delle protezioni comunitarie (peraltro concentrate essenzialmente su un paniere di prodotti pari a solo un terzo della PLV nazionale), la questione della competitività deve porsi al centro della nostra attenzione. Ciò significa affrontare il problema dell’adeguamento strutturale dell’impresa, del suo progresso tecnico, dei servizi che ad essa sono forniti, dell’organizzazione dell’offerta, della distribuzione, del consumo e dell’educazione del consumatore. Ciò significa anche contribuire per la nostra parte al necessario processo di ridefinizione delle rappresentanze del mondo agricolo e degli interessi rurali.

 

Le questioni fin qui richiamate si collegano a quella degli strumenti di politica economica e di sviluppo da mettere in campo. L’Unione Europea, il Paese e la Regione attraversano una fase di sostanziale e coraggiosa riforma delle politiche agricole e rurali e di quelle in generale per lo sviluppo. L’Associazione Bartola si è particolarmente impegnata nell’analisi della riforma della PAC. Terremo ancora i riflettori accesi su Agenda 2000 e sulle vicende comunitarie, dell’allargamento dell’UE ad Est, del nuovo round del GATT/WTO.

 

A questa attività dobbiamo continuare ad aggiungere una iniziativa sulla riforma dello Stato in senso regionalistico e in base al principio della sussidiarietà. Le esperienze dei patti territoriali, dei contratti d’area e dei contratti di programma in atto nella regione e nel Paese, le esperienze Leader, l’attuazione delle politiche strutturali finanziate dall’UE sono argomenti da approfondire. Così dobbiamo assumere iniziative sulla programmazione regionale in generale: su PRS e PIT in primo luogo. Così anche intendiamo offrire il nostro contributo per la programmazione settoriale dell’agricoltura e per la futura conferenza agricole regionale. Possiamo dire con orgoglio che all’appuntamento con la programmazione negoziata l’Associazione Bartola arriva con un certo vantaggio. Il nostro primo volume Spesa pubblica e agricoltura fornisce un quadro informativo e metodologico necessario per dare sostanza agli obblighi della valutazione ex-ante, in itinere ed ex-post che le recenti riforme impongono e rispetto alle quali la nostra Amministrazione Pubblica mostra in Europa uno spaventoso ritardo. E’ di grande soddisfazione rilevare che altre Regioni lo utilizzano nel definire le metodologie di valutazione e controllo della propria politica agricola, mentre l’INEA, che a suo tempo collaborò al progetto, sta svolgendo su quella base una ricerca sistematica e comparata sulla spesa delle regioni e province autonome in Italia.

 

L’attenzione, che per ovvie ragioni tendiamo a concentrare sulla regione Marche, non va ovviamente intesa come una limitazione al raggio di azione dell’Associazione. Lo Statuto considera la realtà regionale marchigiana come un "laboratorio di rilevante interesse per la realizzazione di un modello di sviluppo integrato in grado di coniugare i valori del lavoro, dell'impresa e della solidarietà con la tutela e la valorizzazione del territorio e dell'ambiente". E’ quindi da questo angolo visuale che intendiamo sviluppare la nostra iniziativa ed è innanzitutto nelle Marche che ricerchiamo collaborazione e coordinamento. Ma ovviamente è nostro compito affrontare anche i temi più generali dello sviluppo, soprattutto dal punto di vista delle economie più deboli dove il problema è fondamentalmente un problema agricolo e di diritto all’alimentazione. Da questo punto di vista, una particolare attenzione va dedicata da una parte ai Paesi dei Balcani e dell’ex blocco Sovietico e dall’altra a quelli della sponda Sud del Mediterraneo.

Così anche è nostro compito affrontare i problemi del progresso scientifico riguardante l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente rurale. Il tema delle biotecnologie in particolare, se da un lato solleva pesanti questioni etiche relative al controllo ed alle conseguenze a lungo termine, dall’altro lato consente il superamento di limiti tecnici finora insormontabili e la soluzione a problemi finora insoluti.

 

Possiamo affrontare tutte queste tematiche da soli? Ovviamente no, anche se il programma che presentiamo in questa relazione è relativamente ambizioso. Per questo facciamo appello innanzitutto alla iniziativa dei nostri associati. L’Associazione è già una rete informale di persone impegnate sulle tematiche fin qui delineate. Questa rete va estesa e rafforzata offrendo a ciascuno uno spazio per esprimersi e chiedendo a ciascuno l’impegno che può dare in relazione alle competenze ed alla collocazione nella società e nel mondo del lavoro.

Ma poi la nostra funzione assume significato soltanto integrandoci all’azione di altri soggetti. La nostra collocazione nell'Università corrisponde ad una scelta di campo precisa sul fronte della ricerca.

 

Da questo lato, l'Associazione ha già collegamenti, attraverso i nostri associati, con 14 Università italiane. L'adesione dell'Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA) rappresenta per noi un legame diretto con la ricerca scientifica al massimo livello in Italia. Altrettanto importante è il nostro collegamento con le Istituzioni (Regione Marche ed ASSAM in primo luogo, ma anche Province, Comuni, Comunità montane, GAL, Parchi, ecc.) e le Organizzazioni sociali e di categoria: in primo luogo tutte quelle agricole, su un piano di piena parità. Per questa ragione abbiamo fatto precedere questa Assemblea da una serie di incontri di programma, che continueremo anche nelle prossime settimane. Sempre per la stessa ragione abbiamo invitato a questa nostra Assemblea un numero limitato, ma altamente qualificato di rappresentanti delle Istituzioni e delle Organizzazioni, chiedendo loro di portare il proprio contributo.

 

Nei limiti delle nostre possibilità, siamo pronti ad impegnarci con tutti coloro che condividono i nostri obiettivi, operando per l’incontro tra la ricerca e i bisogni della società. Da questo punto di vista, una iniziativa cruciale per la nostra attività e perché essa sia incisiva nel lungo periodo, deve essere rivolta verso le Associazioni come la nostra, le Fondazioni e le Accademie a carattere scientifico e culturale. E' necessario costituire una vera e propria rete di impegno e di scambio di esperienze e di idee. In piccolo, nell'ambito delle Marche, già questa rete si va costituendo. Il collegamento che si è stabilito con la Fondazione Giustiniani Bandini, con l'Accademia Georgica di Treia, con la Fondazione Colocci di Jesi, con il Centro Volontari Marchigiani, con il Lions Club di Ancona muove nella direzione indicata. Ma stiamo lavorando per traguardi molto più ambiziosi. Abbiamo infatti già organizzato una iniziativa in comune con l'Accademia dei Georgofili. Abbiamo collegamenti con l'Associazione "Manlio Rossi Doria", con l'Istituto "Alcide Cervi", con l'Associazione "Europa Amica". Con queste ed altre analoghe istituzioni desideriamo mettere a punto programmi comuni, effettuare scambi di esperienze. Abbiamo anche collegamenti internazionali. In particolare fecondo è il rapporto con il Groupe de Bruges e la Fondation pour le Progrès de l'Homme. A tali istituzioni con base a Parigi fanno riferimento numerose altre Associazioni dell'Europa sia nell'UE che fuori da essa che hanno come riferimento comune l'interesse a definire e qualificare un "modello europeo" per le campagne, al di là delle differenza nazionali e regionali. Un prossimo incontro sul tema: "Quali campagne? Quale alimentazione? Quali agricolture per l'Europa" si svolgerà in maggio a Barcellona. Ad esso intendiamo partecipare con un nostro contributo.

 

In conclusione riteniamo con soddisfazione che, pur nella sua breve storia, l’Associazione "Alessandro Bartola" abbia già dato un contributo a riattivare quel confronto, che è spesso gravemente mancato, sul futuro delle aree rurali e dell’agricoltura, nel quadro più generale dei problemi dello sviluppo. E’ su questa strada che intendiamo continuare affrontando la complessità con le risorse della competenza scientifica e del libero confronto delle opinioni.

 

Franco Sotte